Descrizione
La residenza storica di Casa Cajani è parte del Polo Museale Città di Gualdo Tadino e ospita il Museo archeologico "Antichi Umbri" e il Museo della Ceramica a lustro. Nel primo sono esposti i reperti recuperati sul territorio di Gualdo Tadino tra gli anni Venti e Cinquanta del secolo scorso dall'archeologo Enrico Stefani. Più di 1.500 i reperti proposti al pubblico, con un arco cronologico che va dal XIII sec. a.C. al III sec. a.C. e che permettono di ricostruire le dinamiche socio-culturali delle popolazioni del Centro Italia, direttamente collegabili con le genti che a partire da tali date hanno trovato qui il loro luogo ideale di vita. Numerosi sono gli esempi di importazioni dall'Etruria, dal Lazio e dal Piceno. Il Museo Archeologico Antichi Umbri è suddiviso in tre sezioni, attraverso le quali si ricostruiscono a livello cronologico le fasi di sviluppo dell’antico popolo umbro dei Tarsinati. Dopo una breve presentazione del territorio dal punto di vista storiografico e archeologico si accede alla seconda sala, con i materiali più antichi provenienti dall’abitato di Colle i Mori e dalla necropoli ad esso pertinente di località San Facondino. Nel piano sottostante il visitatore può ammirare ciò che è stato scoperto in questo sito archeologico tra i più interessanti dell’intera regione, ove insiste nella parte più alta un santuario. Le sale contengono oggetti di uso quotidiano e una nutrita sezione di manufatti pertinenti all’area del tempio. Nel percorso museale è stata collocata anche la famosa epigrafe proveniente da Colle i Mori, in cui in lingua umbra si traccia il confine della città umbra di Tarinas. La rimanente parte espositiva è stata dedicata alle necropoli rintracciate nei primi decenni del Novecento dall’archeologo Enrico Stefani, a cui va il merito di aver indagato con estrema accuratezza l’intero territorio comunale. Grazie a questo interessante viaggio nella storia, il visitatore può ricostruire la vita, l’economia e gli scambi culturali degli antichi Umbri.
All'ultimo piano di Casa Cajani, il Museo della Ceramica a lustro di Gualdo Tadino presenta la collezione civica di ceramiche. Il Museo della Ceramica di Casa Cajani è parte di un ampio progetto che ha come obiettivo quello di esporre e valorizzare il patrimonio della città: la collezione civica di ceramiche, proveniente dal pubblico, da acquisizioni e donazioni. Un progetto legato alla storia artistica, produttiva ed
economica di questo territorio, che documenta i prestigiosi traguardi raggiunti nel corso dei secoli dalle manifatture ceramiche gualdesi. Con le sezioni del Museo della Ceramica presso la Rocca Flea, Casa Cajani, l’Opificio Rubboli, e con la prospettiva dell’esposizione delle opere del Concorso Internazionale della Ceramica, ha preso forma l’idea del museo come sistema costituito da più punti espositivi che presentano materiali che vanno dalla seconda metà del XIX secolo fino agli ultimi decenni del XX. La sede di Casa Cajani presenta una collezione di manufatti, prodotti non solo nell’area di Gualdo Tadino, ma anche in quelle di Firenze, Pesaro-Urbino, Deruta e Napoli, che testimonia la grande vitalità di Gualdo Tadino in ambito ceramico e lo scambio culturale con altre città della ceramica. Altre sale invece sono interamente dedicate ad Alfredo Santarelli, un omaggio alla sua maestosa opera con manufatti di importanti opifici nati nel ‘900 dall’impronta del Santarelli, come Luca della Robbia, la Società Ceramica Mastro Giorgio e l’Industria Ceramiche Angelo Pascucci. Un’altra sezione è dedicata alla prestigiosa manifattura di Paolo Rubboli che reintrodusse a Gualdo Tadino la tecnica dei lustri oro e rubino di ttradizione mastrogiorgesca. (N. Teodori)
Il museo aderisce al progetto PASSAGGIO A NORD-EST