Descrizione
Il sito esteso in località Scoppieto, nel comune di Baschi, occupa un pianoro dominante la valle del Tevere, in una zona ricca di giacimenti di argilla, di acqua e terre fertili.
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La visita allo scavo archeologico rappresenta il punto di partenza o di arrivo di un itinerario naturalistico - archeologico da effettuare nel Parco fluviale del Tevere, che offre un panorama degli insediamenti sorti in antico in funzione del fiume, agile mezzo di comunicazione e trasporto. La visita trova essenziale complemento in quella dell’Antiquarium comunale di Baschi, dove sono esposti i materiali messi in luce nell’area archeologica. Le indagini, in corso dal 1995 da parte dell’Università degli Studi di Perugia, hanno riportato in luce un santuario di IV secolo a.C su cui si impostò, dalla fine del I secolo a.C., un complesso produttivo di ceramiche. Cessata l’attività, l’area si trasformò in un quartiere residenziale fino al IV secolo d.C. L’officina, in funzione per circa un secolo, fabbricava vasellame da tavola detto “terra sigillata”, dal nome del timbro – sigillum – che serviva ad imprimere sulle matrici dei vasi i motivi decorativi. Oltre a coppe, tazze, piatti e ciotole, dalla caratteristica superficie levigata di colore rosso corallo, venivano prodotti anche lucerne e laterizi. Dall’area sinora scoperta, estesa per circa 2000 mq, sono riemerse le postazioni regolarmente allineate dei vasai, che sedevano vicino ad una vasca per l’argilla, al tornio e a un braciere; in situ si svolgevano anche le altre fasi della lavorazione, dalla depurazione dell’argilla alla cottura dei prodotti; le firme degli artigiani scoppietani apposte sulla ceramica consentono di risalire alla rete di distribuzione delle merci, diffuse su larga scala in tutto il bacino del Mediterraneo, attraverso la via fluviale del Tevere, estremamente vicina ed economica.